Nuove Tabelle Tribunale di Milano per la valutazione del danno morale da morte cosa cambia
Da anni per la valutazione del danno morale da morte si fa riferimento alle Tabelle del Tribunale di Milano. Nell’estate del 2022 l’Osservatorio Giuridico del Tribunale di Milano, così come suggerito dalla Corte di Cassazione, ha emanato le nuove tabelle che si basano su un nuovo sistema detto a punti.
Sostanzialmente si è passati per quantificare il danno non patrimoniale morale nel caso di sinistri mortali da un sistema tabellare equitativo che prevedeva dei parametri minimi e massimi, ad un sistema tabellare a punteggio in base a determinati aspetti.
Questi aspetti considerati nel sistema tabellare a punteggio sono legati sempre all’età del deceduto e del congiunto per cui si richiede il risarcimento del danno morale per l’ingiusta uccisione, alla loro eventuale convivenza, oltre ad aspetti molto tecnici.
Nuovo sistema per la quantificazione del danno morale
Tuttavia, nonostante questo nuovo sistema che prevede l’assegnazione di un punteggio quasi matematico, rimane comunque una parte della quantificazione del danno che le tabelle del Tribunale di Milano lasciano ancora da valutarsi in via equitativa a seconda dei singoli casi e degli specifici nuclei famigliari.
Anche questa parte rimasta equitativa dell’entità del risarcimento, prevede in ogni caso e comunque l’assegnazione finale di un punteggio massimo, e pertanto per ottenerlo come valutazione complessiva è fondamentale dare prova di tanti aspetti delle abitudini di vita che vi erano fra il morto e il congiunto superstite.
Quantificazione del risarcimento con le nuove tabelle del Tribunale di Milano
Diventa pertanto fondamentale che il patrocinatore stragiudiziale spieghi correttamente alle famiglie da lui assistite l’importanza di recuperare testimonianze per ciascuno dei congiunti come foto, email, messaggi, dichiarazioni di testimoni, che dimostrino l’intensità dell’affetto che intercorreva con il deceduto,
richiamando per esempio momenti conviviali, vacanze, partecipazione insieme a feste e cerimonie, oppure la condivisione di percorsi formativi oppure lavorativi quando e se ci sono stati.
Rispetto al passato quindi, dove questo affetto e legame era sostenibile con semplici argomentazioni presuntive e descrittive, che consentivano di ottenere il riconoscimento di un importo minore oppure maggiore come risarcimento, in via appunto solo equitativa e soggettiva, oggi è necessario, proprio perchè lo prevedono le nuove tabelle espressamente, dimostrare quanto si afferma con prove concrete.
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